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Come abbiamo potuto permettere che il nostro mondo fosse distrutto dalle bromosie di un gruppo sovrano! Ma dove eravamo? Dove siamo?

ernestaadelemarando medico 2020Noi, ragazzi degli anni dello scorso secolo. I dirigenti di oggi. Quei ragazzi che avevano ereditato un mondo pulito. Un mondo da ricostruire dopo le macerie delle guerre lasciate alle spalle. Guerre combattute dai nostri Padri, a mani nude. Molti caduti in campo di battaglie, per guerre di cui non conoscevano le ragioni. Guerre non loro. E quelli che sono tornati, o quelli che erano troppo giovani per andare sotto le armi, i nostri Nonni, i nostri Padri, andavano verso la vita che ricominciava con occhi limpidi e coraggio per un mondo migliore. Avevano visto la morte. Volevano per se stessi e i loro figli un mondo migliore. Un mondo che ci hanno consegnato.


Ed erano arrivate le nuove generazioni post 1945 con un futuro fantastico davanti. Piene di speranze. Di Miti. Di Eroi. Di Stelle Lucenti in un Cielo terso. Libertà. C’era Libertà. Libertà di scegliere. Spesso affrontando grandi difficoltà ma ce la potevi fare senza ricorrere alle raccomandazioni. Non le cercavi. Non le volevi. Volevi misurarti col tuo destino. Accettavi le sfide.
Io ho scelto di fare il Medico. E senza ostacoli ho avuto accesso alla Facoltà di Medicina. Ho studiato con l’ardore nel cuore e nella mente. Non vedevo altro che fare il Medico. E l’ho fatto. Lo continuo a fare. Ma quanti pezzi si sono persi per strada da quei lontanissimi anni in cui uscii col la pergamena in mano del Giuramento di Ippocrate. Sul quale avevo giurato e che ho onorato sempre. Sempre. Ma non tutto è nelle mani dei Medici. Se la politica marcisce ancora di più tu alla fine sei un dado su una scacchiera. Una pedina.
Piano piano sono arrivate le riforme sanitarie, branco di avvoltoi in picchiata sul pianeta Sanità. Sapevano che era un ottimo businnes. E via alle riforme, alle ASL, ai Direttori Generali di Aziende ospedaliere provenienti dai più svariati settori. Da quello automobilistico a quello dell’agricoltura, passando per altri che nulla avevano e hanno a che fare con la Sanità. Assunzioni su chiamate politiche. Come anche i primariati. I più su seg nalazione dei sindacati e sempre da segnalazioni politiche ed enti assistenziali e ordinistici. E così molti di noi Medici, rimasti semplici operai, in corsia o nei vari presidi a lavorare a testa bassa sempre più vessati e umiliati. Noi a interfacciarci con i pazienti, sempre più schiacciati da una burocrazia selvaggia. Noi in prima linea a subire aggressioni e denunce. Noi a denunciare manchevolezze del sistema e avare la vita difficile, anche isolati dagli altri Colleghi che non volevano rogne “ di ritorno”.
L’incursione della Bindi e di altri a seguire hanno dato il colpo di grazia. Fino a perdere la cognizione di quello che stava accadendo. Hanno tagliato posti letto, annullato ospedali senza alcuna logica. Solo un grandissimo abuso di potere. E noi Medici comunque troppo occupati a lavorare in numero ridotto, zero assunzioni nel tempo, né più concorsi né avvisi pubblici. Troppo impegnati a fare medicina difensiva perché anche con l’istigazione da parte di clan di avvocati a denunciare a prescindere per presunta malpractice, non avevamo i soldi per una difesa decente. E gli Ordini professionali muti. Assenti. E così siamo arrivati ai giorni nostri… Niente posti letto, niente ospedali, niente Medici grazie all’aberrante norma del numero chiuso ad iscriversi alla Facoltà se non dietro l’esame. Test. Test. Truccati. Come si è visto ampiamente. E l’Italia piano piano è scivolata in un uno stato di dittatura dove oggi la Libertà è negata e non sappiamo nemmeno alla fine perché. In balia di scienziati che tra loro sono in conflitto. In balia di uno Stato che arranca…
Di fatto noi ragazzi del secolo scorso, dell’era postbellica, abbiamo visto un mondo bellissimo. Un mondo che non c’è più. Siamo complici di un crimine contro l’Umanità. I nostri Figli hanno ereditato un mondo senza Vita, senza Miti, senza Eroi. Senza Stelle. Il cielo è vuoto.

Roma 24 Aprile 2020                                                                                                                                                                   Ernesta Adele Marando